Si è spento ieri, 27 marzo negli Stati Uniti, Balfour Zapler che ha diretto il giornale Shalom dal 2003 al 2006. Nato a Bari nel 1930, Zapler è stato un intellettuale a tutto tondo: dopo studi in medicina, regia cinematografica, comunicazioni di massa, si laureò in Scienze politiche svolgendo attività giornalistica per varie riviste, quotidiani e programmi radiofonici in lingua inglese, spagnola, portoghese e italiana nell’area dei Caraibi e dell’America latina (Brasile e Venezuela).
Ha ricoperto numerosi incarichi fra i quali: è stato tra i fondatori della Dante Alighieri ad Haifa; Comandante dell’Unità di collegamento con la stampa estera del portavoce dell’Esercito israeliano e, nel 1982, consigliere personale per i media dell’allora Ministro della difesa Yitzhak Rabin.
Zapler dette un contributo fondamentale alla crescita di Shalom, trasformandolo in vero e proprio magazine, introducendo la storia di copertina e portando all’interno del giornale la sua grande esperienza internazionale. La Comunità Ebraica di Roma, insieme alla redazione del giornale, sono vicini ai figli e alla vedova, ai quali porgono le più sentite condoglianze.
Disponibile la nuova edizione di Shalom 7
Gli avvenimenti della settimana dal 16 al 22 febbraio 2013, si possono seguire anche in una rivista sfogliabile sul web, tablet e smartphone
Oppure è possibile scaricarla in formato pdf Leggi tutto l’articolo
Il Corriere della Sera, edizione cronaca di Roma, pubblica oggi un articolo che annuncia la nascita di Shalom 7, il primo settimanale ebraico italiano disponibile sul web. Leggi tutto l’articolo
E’ in uscita il secondo numero di Shalom7, il primo settimanale italiano di informazione ebraica. Panoramica dei principali avvenimenti della settimana dal 9 al 15 febbraio 2013.
E’ un giornale online, sfogliabile dal Tablet e Iphine, dal link Shalom7.it/mobile, dal sito Shalom7.it e si trova anche sulla pagina Facebook Shalom7.
Prende avvio da oggi un grande impegno editoriale: diffondere online il primo settimanale italiano di informazione ebraica.
Ogni venerdì sarà disponibile online ‘Shalom7’, edito dalla Comunità ebraica di Roma, accessibile sui tablet di Android (già ora attivo) e di Apple (in via di definizione).
Shalom7 è inoltre accessibile sulla relativa pagina di Facebook.
Dobbiamo farci sentire per combattere le falsità e le delegittimazioni. Prende avvio una forte azione di comunicazione per dare più forza alla voce dell’ebraismo. Shalom si rinnova, cambiando per rimanere se stesso
“La lettura del quotidiano – scrisse con enorme intuizione ai primi dell’800 il filosofo Friedrich Hegel – è la preghiera del mattino dell’uomo moderno”. I “libri di preghiera” dell’uomo degli anni 2000 non sono più solo i giornali ma si chiamano radio, televisioni, Internet, blog, email, Twitter, Facebook.
Una rete di scambi di informazioni che orientano e formano ogni giorno opinioni e idee, che influenzano e determinano piccole e grandi scelte, dall’acquisto di un oggetto alla decisione di appoggiare o meno grandi azioni politiche. Non saper utilizzare questi mezzi significa non esistere. Leggi tutto l’articolo
Con “Israele e la sinistra. Gli ebrei nel dibattito pubblico italiano dal 1945 a oggi”, Matteo Di Figlia ricostruisce gli appassionati anni di un impegno politico che mi vide partecipe insieme a tanti altri ragazzi
Quando una parte importante della tua esperienza di vita giovanile la trovi e la riconosci nelle pagine del libro di un giovane ricercatore di storia contemporanea, puoi dire che il tempo è passato davvero. Ma il bilancio definitivo ancora non è possibile archiviarlo in contabilità, poiché la contabilità delle vicende ebraiche tende a restare aperta, e in fondo alle colonne le parole saldo e totale svaniscono velocemente quasi fossero scritte con un programma di burn after reading, leggi e cancella.
Sui fronti italiani della guerra fredda e delle ideologie contrapposte, una locuzione gramsciana che collegava la politica dei partiti comunisti alla costruzione cinquecentesca degli Stati moderni, aveva affascinato ragazzi e ragazze che sgobbavano sui classici dei licei-ginnasi nazionali. Leggi tutto l’articolo
In esclusiva l’anticipazione del nuovo libro di Donatella Di Cesare contro tutti i coloro che negano la Shoà :“ Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo”
Auschwitz da luogo assoluto della memoria della Shoà e del tentativo di realizzazione della ‘soluzione finale’ a non luogo, o meglio, ad un luogo come un altro. Auschwitz che viene declassato da simbolo delle politiche di sterminio volute da Hitler e realizzate dai suoi criminali esecutori, a semplice campo di prigionia dove si moriva solo di stenti e di dissenteria.
E’ questo il processo di sostituzione dei fatti, che quindi diventa negazione della storia, che viene intrapreso da chi minimizza, svaluta, relativizza o apertamente addirittura nega sei milioni di morti. Contrastare e sbugiardare questi mentitori, che spesso si avvolgono nei panni di professori, di cattedratici universitari, di storici, di intellettuali culturalmente aperti, può essere profondamente frustrante, addirittura controproducente in termini di carriera.
Anzitutto vi è il senso quasi di colpa – nel rispondere a chi dice che la Shoà non vi è mai stata – di dare ulteriore pubblicità a questi negazionisti, quasi che la loro legittimazione nasca proprio dalla generale riprovazione che ricevono dal mondo ebraico e non solo. Vi è poi la necessità di doversi sempre confrontare con coloro che – più preoccupati della negazione – si fanno paladini del principio della libertà di opinione, del diritto di poter dire quello che si vuole, anche quando le castronerie sono palesemente contrarie ai fatti, quando le forzature ideologiche cozzano con la sensibilità e il dolore delle vittime e dei loro parenti. Tra questi paladini del diritto di poter dire quello che si vuole, vi sono – purtroppo – anche alcuni ebrei. Leggi tutto l’articolo
Il Tg2 Rai delle ore 20.30 del 29 dicembre ha presentato un servizio molto articolato sulle persecuzioni delle minoranze religiose, in particolare contro ebrei e cristiani. Dopo aver raccontato delle stragi e degli attentati avvenuti nelle chiese di alcuni Paesi arabi e islamici.
Dopo aver tracciato un quadro delle difficoltà dei fedeli cattolici sottoposti ad un duro controllo statale da parte delle autorità cinesi, il giornalista Giovanbattista Brunori ha raccontato il complesso ed articolato fenomeno dell’antisemitismo, nelle sue diverse sfaccettature: l’odio antiebraico dei paesi arabi, il pregiudizio contro gli ebrei anche dove essi non vi risiedono, le violenze in alcuni Paesi europei ed infine la diffusione dei peggiori stereotipi e pregiudizi antisemiti attraverso internet. Leggi tutto l’articolo
”Il presidente Napolitano è una persona speciale. E’ venuto due volte in Israele. E’ stato uno dei pochi leader del mondo a dire forte e chiaro che l’antisionismo è come l’antisemitismo”.
Questo l’omaggio dell’ambasciatore uscente di Israele in Italia Gideon Meir al presidente Napolitano in un’intervista al mensile ebraico ‘Shalom‘ che ne ha diffuso il testo. Meir ha fatto un bilancio dei suoi cinque anni di mandato.
A partire dai rapporti con i governi: Prodi ”è stato – ha detto – il primo ministro in Europa, nel periodo in cui si discuteva riguardo al riconoscimento o meno dell’ebraicità dello stato di Israele, a dire che lo stato di Israele deve essere riconosciuto come stato ebraico. Nessun altro ministro in Europa lo ha fatto”.
”Berlusconi – ha continuato Meir – ha fatto ancora di più. Voleva che Israele fosse accettata dall’Ue. Berlusconi è stato molto amico di Israele e con lui le relazioni tra i due paesi hanno toccato il picco più alto possibile”. E ancora: ”va riconosciuto il merito a Berlusconi, quando nel 1994, è salito alla guida del paese, di aver cambiato il dibattito politico per tutto quello che riguarda Israele”. Un rapporto del quale l’ambasciatore ha sottolineato la ”cena privata” con il premier in occasione del Capodanno ebraico. Leggi tutto l’articolo