DiBAC

Il DiBAC (Dipartimento Beni e Attività Culturali della CER) è stato costituito il 25 marzo 2010 ed è formato da due sotto aree: l’Archivio Storico (ASCER)e il Centro di Cultura Ebraica.

Il DiBAC articola le sue funzioni nei seguenti settori della cultura ebraica a Roma: conservazione, ricerca, didattica e divulgazione.

La mission del DiBAC prevede anche la messa a reddito del patrimonio culturale e il fundrising.

Attualmente il DiBAC agisce sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura e ASCER.

Dibac

Centro di Cultura Ebraica

Il Centro di Cultura Ebraica è il servizio culturale della Comunità Ebraica di Roma rivolto a tutti coloro che vogliano conoscere la storia, la cultura e la tradizione ebraica. Tra i suoi scopi c’è quello di preservare la memoria della Shoah e combattere l’antisemitismo ed ogni forma di pregiudizio.

I corsi di lingua e di cultura ebraica alla riscoperta del patrimonio storico, culturale e religioso della Comunità Ebraica romana, il dibattito sui temi fondamentali dell’ebraismo contemporaneo e sull’attualità d’Israele, le mostre, gli spettacoli, i progetti educativi, gli interventi nelle scuole sono i cardini di un processo educativo che il Centro ha sviluppato in oltre quarant’anni di attività.

Il Centro organizza corsi, conferenze, convegni, mostre e spettacoli spesso in collaborazione con enti nazionali e locali, istituti, fondazioni ed associazioni culturali pubbliche e private.

Il Centro è dotato di una biblioteca di oltre 14.000 volumi di storia, letteratura, pensiero ebraico, arte, archeologia, folklore e musica relativi all’ebraismo, alla storia e alla vita degli ebrei nel mondo e in Israele.

Il Centro di Cultura Ebraica è iscritto all’Albo degli Enti Culturali riconosciuto dalla Regione Lazio.

centro di cultura ebraica

ASCER - Giancarlo Spizzichino

L’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER) “Giancarlo Spizzichino” è ritenuto uno tra più importanti archivi d’Europa per ciò che riguarda la storia degli ebrei e, nel 1981, il Ministero per i Beni Culturali lo ha dichiarato di “notevole interesse storico”.

Nell’ASCER sono conservati, prevalentemente, documenti relativi al periodo compreso tra l’inizio del Cinquecento e la fine degli anni Novanta del XX secolo per un totale di 284 metri lineari (più di 375 faldoni, 6.930 fascicoli e 1.555 registri).

Il materiale, secondo l’ultimo ordinamento effettuato nel 1963 da Daniele Carpi, è suddiviso in due sezioni:

  • Archivio Medievale e Moderno (XVI-XIX sec.), riordinato all’80% sotto la guida della Soprintendenza per il Beni Archivistici del Lazio a cura di Silvia Haia Antonucci, Claudio Procaccia e Giancarlo Spizzichino z.l., comprendente documenti riguardanti la storia dell’Università Israelitica di Roma nel ghetto, ovvero le Cinque Scole, le Confraternite, i rapporti con lo Stato pontificio tra cui lo Jus Gazagà, il prestito contro interesse, i battesimi forzati e la Casa dei Catecumeni, le restrizioni per la detenzione dei libri ebraici, le vessazioni durante le festività cattoliche;
  • Archivio Contemporaneo (XIX-XX sec.) riordinato al 100% sotto la guida della Soprintendenza per il Beni Archivistici del Lazio a cura di Silvia Haia Antonucci, Claudio Procaccia e Giancarlo Spizzichino z.l., comprendente materiale relativo alla legislazione, alla costruzione delle nuove sinagoghe, agli Asili infantili israelitici, alla Casa di ricovero di Cave, all’Ospedale israelitico, ai rapporti con le Comunità italiane ed estere e le autorità nazionali e locali, alla prima e alla seconda guerra mondiale, all’attentato alla Sinagoga Maggiore nel 1982, alle visite dei papi presso la Sinagoga Maggiore dal 1986 in poi, ai dati anagrafici dei propri membri.

Nell’’ASCER vi sono anche:

  • un Archivio Fotografico (scansionato e schedato dalla società Win & Co. grazie a un finanziamento della Regione Lazio) che comprende più di 9000 immagini, scattate dalla fine dell’ ‘800 ai giorni nostri, riguardanti l’area del ghetto nei periodi immediatamente precedenti la sua distruzione, la vita quotidiana e religiosa e le istituzioni della Comunità ebraica di Roma dalla fine del XIX secolo fino ai giorni nostri, comprese foto della Terra di Israele scattate nei primi decenni del ‘900
  • un Archivio Musicale (in corso di inventariazione a cura del M° Claudio Di Segni) in cui sono conservati 285 spartiti originali, ai quali si sono aggiunte altre 455 copie provenienti dalla National Library di Gerusalemme per un totale di 740 spartiti, risalenti ai secoli XIX e XX, eseguiti nel periodo del ghetto all’interno delle Cinque Scole e, successivamente, nel Tempio Maggiore di Roma.
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